giovedì 24 dicembre 2009

A.Sammartino: NUCLEARE, NO GRAZIE!




Il popolare giornalista della trasmissione radiofonica
Zapping, Aldo Forbice, di nome e di fatto, in quanto taglia tutti gli
interventi dei radioascoltatori che non corrispondono alla sua opinione
filoberlusconiana (provare per credere), esprime in un articolo apparso sul
quotidiano “La Nazione” del 24/12/2009, particolare soddisfazione all’ipotesi
dell’istallazione delle centrali nucleari anche in Italia, elogiando in
particolare in questo campo l’esperienza francese.
Il giornalista Forbice, che
definisce i “soliti agitatori” coloro che esprimono delle critiche sul
nucleare, dovrebbe come giornalista documentarsi meglio, prima di lanciarsi in
facili entusiasmi.

1) L’energia nucleare non è come riportato dal giornalista
“un’opportunità di tutela ambientale”. Si crede erroneamente che la filiera
nucleare sia chiusa, che i materiali radiattivi siano riutilizzabili, che si
riduca la dipendenza dal petrolio e che si attenuerebbero le emissioni di
anidride carbonica. Ma la realtà, che Forbice come una lama “taglia”, sono i
grossi problemi del nucleare legati allo smaltimento delle scorie radioattive.
L’esempio della Francia, che secondo il giornalista di parte dovrebbe essere
preso come esempio, secondo un’altra inchiesta francese, attraverso un
documentario girata dalla Tv Artè, dimostrerebbe decisamente il contrario. La
Francia dal 1990, secondo l’inchiesta dell’ emittente francese, avrebbe
stoccato il 13% dei rifiuti radiottavi che provengono dalla sua filiera
nucleare, in un remoto villaggio della Siberia, chiusa alla stampa. Sempre da
questa data ad oggi sono stati trasportati in questo parcheggio nucleare e
stoccati a cielo aperto circa 108 tonnellate di uranio provenienti dalle
centrali francesi. La pericolosità dell’accumulo di questi materiali in casa di
altri, forse perché considerati cittadini di seconda classe, con il rischio di
possibili gravi ripercussioni sulla salute della popolazione e sull’ambiente,
getta, al di là di quello che dice Forbice, un alone di opacità sull’industria
nucleare francese, sul quale occorre diffidare più che prendere come esempio.

2) Il Forbice dell’informazione filogovernativa omette di dire, sempre sul tema
del nucleare, un'altra importante e non secondaria informazione e cioè che l’
uranio, che è il carburante delle centrali nucleari, secondo autorevoli studi
si sta esaurendo. Dal 1991 non si estrae più abbastanza uranio per coprire il
fabbisogno delle attuali 450 centrali nucleari civili sparse per il mondo. La
differenza è stata fino ad oggi colmata dalle scorte militari. Tra il 2015 e il
2025 la mancanza di uranio limiterà quindi un po’ alla volta l’uso di una parte
delle centrali nucleari. Successivamente la produzione di uranio diminuirà e,
di conseguenza, crollerà anche la produzione di elettricità nucleare. Anche se
non venissero costruiti nuovi reattori, la produzione di uranio sarebbe
insufficiente per rifornire quelli attuali. E una nuova caccia al metallo
grigio non permetterebbe di risolvere il problema dall’oggi al domani. Spesso
le miniere diventano operative solo vent’anni dopo l’individuazione del
giacimento. E in questi ultimi vent’anni non è stata fatta nessuna grande
scoperta. L’uranio che è presente nel mare in grosse quantità non è
fattivamente estraibile in quanto l’energia richiesta per l’estrazione sarebbe
molto maggiore rispetto a quella che verrebbe ricavata.

3) Attualmente 16
paesi sfruttano l’uranio e l’80% della produzione si concentra in 6 paesi:
Russia, Niger, Namibia, Kazakistan, Australia e Canada. Con così pochi
produttori, l’industria nucleare è molto vulnerabile. In un contesto in cui l’
approvvigionamento di combustibile crea tensioni è assurdo voler costruire
nuove centrali.

Investiamo allora nelle energie rinnovabili. Il nucleare non
ha futuro.

Antonio Sammartino (Uno dei “soliti agitatori” )
Nuovo Partito d’
Azione della Toscana

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