giovedì 22 ottobre 2009

Leo Valiani: Che cos'è la 'rivoluzione democratica'



Leo Valiani a Franco Venturi, 14 giugno 1944

(Dal carteggio Valiani-Venturi, La Nuova Italia, Firenze 1999, pp. 9-11)

Che cosa è la rivoluzione democratica? E' questo: le finalità del movimento non hanno da esser imposte dai partiti politici, ma scelte dalle masse stesse e tale scelta ha luogo non per voti di mozioni ideologiche (di cui le masse se ne fregano) ma per le forme di organizzazione che le masse in rivoluzione, in moto, sidanno [...]
L'operaio responsabile non mira realmente alla espropriazione dell'azienda a favore del
proletariato, perché sa che non è possibile suddividere e spartire i beni dell'azienda fra i proletari [...] Quello che l'operaio responsabile vuole è che il profitto (frutto del suo lavoro, del suo sopralavoro direbbe Marx) non rimanga nelle mani del capitalista, ma sia a disposizione e sia ripartito o investito nell'interesse dei lavoratori.
Che ciò si realizzi attraverso nazionalizzazione, fiscalismo accentuato, interventi comunali, sindacati che impongono alti salari, consigli di fabbrica è teoricamente indifferente per l'operaio. (Prova ne è che in America, ove con gli alti salari gli operai ritengono ricevere parte sufficiente del profitto globale, esistono potentissimi sindacati operai ma non esiste aspirazione al socialismo).
Se c'è una ragione per cui l'operaio europeo preferirà - come credo - i consigli di fabbrica, è che le altre strade sono già state battute senza grandi successi [...]
Dunque il socialismo nostro è: controllo operaio sulla produzione e sulla distribuzione delle ricchezze, attuato dai consigli di fabbrica.
Questa è una formula chiara, semplice, comprensibile. Ha il vantaggio di essere di immediata possibile applicazione, di poter realizzare il fronte unico dei lavoratori di qualsiasi tendenza ideologica e di qualsiasi categoria (operai, impiegati, ingegneri).
Non presuppone neppure la conquista del potere politico, ma viceversa diventa esso leva per la conquista del potere politico, cioè per l'attuazione della rivoluzione democratica in campo politico. Infatti, il Congresso dei consigli di fabbrica (cittadino, regionale, nazionale) crea immediatamente l'esistenza di un potere popolare rivoluzionario, che si erge contro l'altro, il vecchio burocratico ...

Nessun commento:

Posta un commento