martedì 6 ottobre 2009

Intervento di Joyce Lussu a "Guerre agli infedeli" ( 23 Agosto '91).

Io non farei gran differenza tra Papa Wojtyla, Papa Roncalli o Pacelli, per me donna non è cambiato niente (1). L'atteggiamento della Chiesa, diciamo di tutte le Chiese, verso le donne non ha subito nessun mutamento, seppur mutando i linguaggi "diplomatici". A Papa Roncalli è stato chiesto una volta da un gruppo di donne che la Chiesa chiedesse perdono alle donne per la caccia alle streghe, un orrendo fenomeno durato tre secoli in tutto il mondo cristiano, sul quale i cristiani, che in quel momento si stavano scannando tra loro (nelle varie guerre di religione) si trovavano tutti d'accordo. Sul tavolo di tutti i giudici laici ed ecclesiastici del mondo cristiano si trovava il "Malleus Maleficarum", ossia quel libro ordinato da Bonifacio VIII che parla delle donne come quelle attraverso le quali il demonio si introduce nell'umanità.
Le donne dunque vanno gravemente punite perché ogni donna è passibile di introdurre il demonio. Questo ha dato luogo ad una serie di delitti contro l'umanità così gravi che veramente noi chiederemmo un po' d'analisi critica su ciò, ma le Chiese non fanno storia, perciò non esaminano i loro atteggiamenti verso, ad esempio, il colonialismo, la riduzione in schiavitù di così larghe fasce umane fatta nel segno della Santa Trinità, o quell'orrendo fenomeno che è la caccia alle streghe.Per noi donne non è cambiato niente attraverso le varie posizioni della religione, diciamo della religione in generale, perché avrete notato che i poteri decisionali di qualsiasi religione sono maschili.
Sono tutti uomini, sempre. Pare che per comunicare col Padreterno si debbano avere degli attributi anatomici maschili, diversamente questa cosa non si può fare.Ma perché l'atteggiamento delle religioni è sempre contro la donna, e non c'è differenza tra il Dalai Lama, il Papa, l'Imam islamico o un sacerdote induista? L'atteggiamento verso le donne è costante, è un atteggiamento di disprezzo, di assoggettazione, di non riconoscimento della loro dignità umana. Perciò il difetto sta a monte, qui c'è qualcosa che non va nelle origini, non soltanto nelle applicazioni.
Non è che le religioni fossero una cosa buona all'inizio, e che poi gli uomini cattivi e pieni di peccati le abbiano condotte e amministrate male. Il difetto invece sta nell'inventarsi un "Padreterno", un Padreterno che è sempre un Padre, e che immediatamente porta avanti un principio, quello dell'assoluta autorità paterna e dell'assoluta obbedienza filiale, contrabbandato da tutte le religioni come una "virtù".Ora, noi sappiamo che l'assoluta autorità e l'assoluta obbedienza, sono il principio di tutte le dittature, principi che non è possibile democratizzare. E' ben strana nelle società moderne questa confusione mentale, per cui si cerca di combinare nella propria mente l'inconciliabile, per cui la gente da una parte va a messa e dall'altra dice che è per la democrazia, per il sistema parlamentare, per la partecipazione del cittadino, per i diritti dell'uomo.
Mantenendo determinanti e potentissime all'interno della società due istituzioni che sono di per sé delle monarchie assolute, e non possono essere altro. La Chiesa e l'Esercito non possono diventare delle monarchie nemmeno costituzionali, e tantomeno avere un sistema parlamentare elettivo. Sopravvivono soltanto in quanto sono delle monarchie assolute, basate sul principio della assoluta autorità e della assoluta obbedienza. Naturalmente con la conseguenza della legittimazione del sacrificio umano.E' utile riguardo alle religioni fare un po' di storia, ossia andare alle origini storiche.
Le religioni sono dei fenomeni storici, e vanno storicamente esaminati ed anche superati. Un fenomeno storico, analizzato, si può superare ed anche delegittimare. Abbiamo, durante la storia, delegittimato il cannibalismo, l'incesto, la tortura giudiziaria, la schiavitù: il fatto che non siano più legali fa sì che ci siano dei forti movimenti che si scandalizzano quando queste cose avvengono. Pero' stranamente non abbiamo delegittimato il principio del sacrificio umano e dell'assoluta autorità paterna insito in tutte le religioni; di conseguenza non abbiamo delegittimato la guerra. La guerra è il risultato storico di questi simboli del linguaggio, di questi modelli, purtroppo ancora potenti nel mondo. La guerra contiene la tortura, il sacrificio umano, lo stupro legittimato e tante altre cose, ed è inutile delegittimarle da un lato quando poi legittimiamo l'intero fenomeno.
Il sacrificio di Isacco ci viene presentato come esemplare; sapete bene a cosa mi riferisco. Un sonetto del Belli su questo sacrificio è chiarificatore.La religione è qualcosa di diverso dalla cultura popolare dell'animismo, che inventava immagini poetiche, fantasie, personalizzazioni di fenomeni della natura, in un rapporto costante e dialettico con la natura che faceva sì che tutte queste immagini, fantasie, personalizzazioni, fossero varie, come è l'uomo stesso e la sua vita. E comunque ciò non costituiva Potere. Una sibilla o uno sciamano non avevano Potere. Il Potere è sempre legato alla istituzione militare, queste invece erano semplicemente persone che avevano più "conoscenza", ne sapevano di più sulla realtà delle cose, sulle fantasie o sulle invenzioni, per spiegare qualcosa che diversamente sembrava inspiegabile. Ma non era Potere.
La religione è un Potere. Ed è in fondo un fenomeno abbastanza recente, di qualche migliaio d'anni dopo la rivoluzione del Neolitico, ossia dopo la grande novità per l'umanità di poter selezionare le piante selvatiche per dar luogo a una agricoltura controllata, e di saper gestire l'allevamento degli animali e l'uso dei metalli. Tutti questi fenomeni danno luogo ad un possibile "nuovo", il nuovo che si crea è quello dell'accumulazione, della possibilità di qualcuno di impadronirsi di una parte maggiore di questi beni per farne uno strumento di potere.
Quando vado nelle scuole di tutti gli ordini chiedo sempre ai ragazzi: "vi hanno insegnato come si innesca una società schiavistica"? La società schiavistica è qualcosa di assolutamente innaturale: non esiste in natura. Le comunità umane, per vivere in maniera equilibrata, non avevano inventato queste forme di enorme squilibrio di potere e d'accumulazione che danno luogo alla società schiavistica. Ma queste oligarchie riescono ad affermarsi sulle maggioranze, creando il fenomeno estremamente squilibrato di un minor numero che s'impone ad un maggior numero, il che evidentemente non è nelle leggi di natura e crea degli squilibri.
Così sorge l'istituzione militare, che prende avvio con le società schiavistiche, per proteggere questo enorme squilibrio messo in pericolo dal fatto che i subordinati sono tanti, e quelli che comandano sono così pochi. Perciò si crea il professionismo del militare, della violenza organizzata, e questa è una grande svolta, abbastanza recente rispetto ai tempi storici. Ma il monopolio della violenza non basta per far sì che una maggioranza si adatti ai lavori forzati, a farsi estorcere tutti i prodotti, a vivere in condizioni certamente molto disagiate, e in più nella paura continua di un "castigo", cosa quanto mai espropriante. Lo spaventato è manipolabile, e spaventarlo con la possibilità di ricorrere alla violenza fisica, non è sufficiente per creare una espropriazione duratura.
Ci vuole anche il terrorismo psicologico. E allora assieme all'istituzione militare sorgono le religioni, ossia il concetto di un superpadrone, che è mandato dalla metafisica, cioè oltre la natura, al di là della nostra dimensione. Chiaramente, essendo al di là della nostra dimensione, ci puoi mettere quel che vuoi e inventarlo come ti pare: non ci sono controlli, verifiche, possibilità di riportarlo ad una dimensione umana. Il Mistero è l'assoluto Potere. Sorgono insieme questi due aspetti delle società oligarchiche e squilibrate che prendono la prima forma di società schiavistica. Da un lato il professionalismo e la continuità della violenza organizzata, dall'altra il terrorismo psicologico dato dall'invenzione di un Superpotere, di cui le oligarchie si autonominano rappresentanti, mettendo sulla loro testa, oltre al potere economico, militare, sociale, anche un superpotere misterioso, onnipotente, terrificante.
La religione ha sempre questa caratteristica di inventarsi un superpotere, al di là della nostra dimensione, assolutamente inventato e manipolabile, che penetra nelle coscienze di queste maggioranze continuamente spaventate, aggravando la loro espropriazione, la loro impossibilità di crescere, di conquistarsi una loro autonomia e dignità.Le religioni iniziano col divinizzare quello che è il supremo capo della società, poi dilagano nell'impensabile e nell'infinito creando al di sopra delle nostre teste, della nostra vita, della nostra comprensione possibile, dei superpoteri a cui non si può resistere.
Nel mondo antico, sussistono accanto alle divinizzazioni anche degli spazi per un residuo di culture popolari, animistiche. Poi, dal sesto secolo avanti Cristo suppergiù, sino a epoche veramente recenti, appaiono le grandi religioni. Noi, qui, da queste parti del mondo abbiamo a che fare con l'insorgere d'una religione monoteista, strettamente verticistica, con un potere assoluto che è raccolto in un solo simbolo, senza niente accanto, e che ha sull'umanità questo potere, terrificante perché è soprattutto un potere punitivo. Se tu mi preghi, va bene, ti lascio campare, se tu non mi preghi ti distruggo.Anche durante la guerra del Golfo, ciascuno pregava il suo particolare Dio, perché chiaramente tutti questi dei che ci sono nel mondo non si possono mai mettere d'accordo, fare un "sindacato" e dire "mo', vediamo un po'". Perché ciascuno deve dichiarare di se stesso che è unico, che è quello vero, e che gli altri sono finti e delinquenti.
Qui sta la legittimazione della distruzione di chi non riconosce il vero Dio, che va pregato.Durante la guerra del Golfo, vedevamo Bush che si precipitava nella chiesa episcopale, la Thatcher in quella anglicana, Saddam Hussein nella moschea, Shamir nella sinagoga: tutti pregavano il loro Dio di cosa? E cos'è questo Dio che si fa pregare? Se egli avesse il potere di far cessare un macello perché non lo fa subito senza farsi pregare? Cos'è questa preghiera? "Ah, se mi preghi abbastanza forse lo faccio, ma poi se non mi va non lo faccio". Mi ricordo le preghiere d'una signora, moglie d'un notabile cattolico democristiano, durante la guerra. Una brava donna, simpatica, che una mattina arriva da me tutta felice e dice "il Signore ha ascoltato le mie preghiere". Perché era stato bombardato un quartiere di Roma quella notte, e la bomba, invece di cadere sulla sua casa era caduta accanto. Poi ho saputo che era caduta su un asilo di bambini alle ore nove del mattino, ammazzando trenta bambini. Questa signora ringraziava il Signore perché aveva fatto la grazia a lei, e non l'aveva fatta cadere sulla sua casa. Questo è il pregare.
Pregare è chiedere una grazia per te o per il tuo clan o per i tuoi simili ma certamente non per tutti, perché evidentemente ciò non sarebbe possibile.Le religioni inoculano questi principi estremamente gravi per i processi d'incivilimento della specie umana e per il suo rapporto con la natura: il fatto che ci sia un potere assoluto, che non si discute, paterno e maschile (le donne non c'entrano), e che in nome di questo potere si abbia il diritto di sacrificare coloro i quali si oppongono. E' la legittimazione del sacrificio umano.
Leggendo il Vecchio Testamento si vede ciò. La strage dei Madianiti, Mosè che dice "andate a distruggere i Madianiti che non riconoscono il vero Dio e meritano di essere eliminati dalla faccia della terra". Quelli partono, vanno e ammazzano quasi tutti, poi tornano e dicono "abbiamo risparmiato qualche neonato e qualche vergine perché ci sembrava che in fondo le distruzioni fossero sufficienti", e Mosè dice "no, ritornate, ammazzate fino all'ultimo neonato, fino all'ultima vergine, perché la razza dei Madianiti deve essere eliminata dalla faccia della terra perché non riconosce il vero Dio".
Ero a Marsiglia nel '42, un anno molto buio, pareva proprio che il nazismo con tutti i suoi alleati potesse predominare il mondo; noi dimentichiamo spesso che il nazismo non era una malattia particolare del popolo tedesco, una patologia episodica e strana, ma una conseguenza logica dei principi e dei simboli della civiltà occidentale; infatti Hitler aveva moltissime complicità, pensate che tutti i governi cattolici negli anni '30 erano filonazisti, che il discorso più infiammato di esaltazione del nazismo ("finalmente abbiamo un baluardo che difende il mondo cristiano e occidentale dalla barbarie che viene dall'Est"), fu pronunziato da Pacelli, allora nunzio apostolico a Budapest, quando Hitler, nel Gennaio del '33, andò al potere. Non solo, i cattolici irlandesi, preparavano i punti di sbarco per i nazisti in Inghilterra; ora, la Thatcher non è un granché ma sempre un po' meglio di Hitler.Tutti i movimenti islamici erano filonazisti, in odio a Francia e Inghilterra che col loro colonialismo efferato avevano creato tali stragi e tali orrori nel Medio Oriente e in altre parti del mondo. La Turchia era filonazista come Stato, ma lo erano anche tutti i movimenti dalla Siria al Marocco, persino i palestinesi.
D'altra parte le grandi potenze colonialiste, tipo Francia e Inghilterra, che si battevano contro il nazismo, e come oggi parlavano di diritti dell'uomo, in realtà lo facevano per difendere degli imperi coloniali ancora vastissimi, e se la prendevano con Hitler soprattutto perché faceva nel cuore dell'Europa quello che loro avevano fatto da tre secoli negli altri continenti. Queste potenze colonialiste che si dichiaravano contro Hitler, in realtà partecipavano degli stessi simboli, degli stessi modelli, degli stessi principi.
A Marsiglia incontrai un vecchio ebreo, che veniva dalla Polonia (era molto provato), che mi diceva "i miei correligionari si dimenticano di rileggere -Mein Kampf-, perché vi troverebbero dentro tutto il Vecchio Testamento". Infatti, dal sacrificio d'Isacco, alla strage dei Madianiti, dalla razza eletta al Dio degli Eserciti, c'è praticamente tutto. Sembra che -Mein Kampf- (ora ci sono anche le prove di questo) dato che Hitler non era molto versato nelle lettere, sia stato scritto in collaborazione con un frate cappuccino bavarese. Allora, dobbiamo andare a fondo in queste cose, conquistare un minimo di coerenza; non possiamo fare abitare nella nostra mente dei principi inconciliabili.
Quando vado nelle scuole, spiego ai ragazzi che fare la cresima o la comunione non è una cosa innocente: è una complicità con le stragi degli Indios in Amazzonia. Non è difficile dimostrarlo.In questo mondo, ormai tutto "effervescente" grazie ai mass media, all'aumento enorme dell'informazione e della comunicazione che c'è,... nel mondo tutto in fermento su quelli che sono stati simboli e modelli indiscussi per tanto tempo, e che adesso vengono messi in discussione, bisogna cercare di conquistare un minimo di coerenza nel nostro modo di pensare e di agire.
Come donna devo dire che c'è un bel po' da fare, perché la complicità dei vari poteri e delle varie culture con un lungo assoggettamento che poi ha avuto nella caccia alle streghe il suo momento più efficiente, non è che sia del tutto cancellata o che sia diventata molto diversa. Basta accendere la televisione per vedere schieramenti di maschi, che decidono delle nostre sorti dal punto di vista militare, politico, economico. Se c'è una donna presente, è sempre stata prescelta dai maschi e non rappresenta certo le donne rimaste nelle case e per le strade, ma solamente l'accettazione d'un modello maschile dato che altro mezzo non c'è per arrivare al potere.Allora riflettiamo su quella che è stata l'azione di tutte le religioni in questi tre ultimi millenni, perché in realtà questi fenomeni si sono "sistemati", hanno avuto la loro organizzazione, la loro istituzionalizzazione proprio in questo brevissimo lasso di tempo.
Il che non vuol dire che non sussistevano altre culture, naturalmente asfittiche e represse: queste hanno assicurato all'umanità quel tanto di progresso che bene o male siamo riusciti a rimediare, e che certo non è dovuto alle oligarchie del potere politico, religioso ed economico, a quelle che sono la parte peggiore della società sia dal punto di vista morale dell'etica della specie, sia dal punto di vista mentale nella cecità di causare infinite distruzioni non necessarie rendendo addirittura difficile la sopravvivenza dell'essere umano su questo pianeta con distruzioni immani di tutti i tipi di vita e con un concetto della natura serva e dell'uomo padrone che ci porta oggi ai disastri a cui assistiamo. Con un sistema economico il quale ci insegna a preferire un mucchio di cartamoneta all'acqua potabile.
E purtroppo c'è un solo tipo di economia nel mondo, non ne abbiamo due: l'illusione di credere che i paesi dell'Est fossero un'alternativa o una contrapposizione a quelli dell'Ovest è stata la grande illusione di questo secolo. In realtà il fondo dei simboli e dei modelli cui si richiamavano erano dello stesso tipo, non erano alternativi. Io compiango particolarmente i ragazzi che vanno nelle scuole di economia e commercio o scelgono Economia all'università, perché ne escono veramente con delle idee molto pericolose, senza nessuna alternativa. A loro non si dice che c'è anche un altro tipo di cultura emergente, per ciò che riguarda l'economia, l'ecologia, la produzione e la distribuzione dei beni; se ne insegna una sola che bene o male finisce per influenzarli malamente: meglio un mucchio di carta moneta, dell'ossigeno o dell'acqua potabile, che non vengono considerati beni perché non sono commerciabili, non rientrano nelle formule matematiche dell'Economia, del tutto astratta, senza nessun rapporto con la vita della gente, con la vita dei corpi, del quotidiano.
Con la vita della gente e con tutte le vite con cui viviamo in simbiosi, perché noi non possiamo vivere senza gli alberi, senza l'erba: nessun marchingegno tecnologico può sostituire l'operazione che la clorofilla fa durante la notte. Non possiamo vivere senza acqua potabile: è già diminuita del trenta per cento su questo pianeta. Però di questo non si parla. Si parla soltanto del gioco del denaro, che è un'astrazione, perché questo mucchio di carta moneta da un momento all'altro può diventare carta straccia.
Le religioni dove sono state in tutto questo periodo? Sono servite a corroborare delle situazioni storiche, degli assetti, in cui un'oligarchia s'impone a una maggioranza. Sono state gravemente complici, e addirittura promotrici di tutti i maggiori delitti contro l'umanità.Dopo tutti questi disastri, fanno un po' d'assistenza; la popolazione indiana è passata da 400 milioni trent'anni fa a 87O milioni, grazie alle propagande delle religioni, sempre contrarie alla contraccezione e all'aborto; Teresa di Calcutta di certo non dice "bisogna cambiare, il regime, bisogna contestare i poteri", no, lei a disastro avvenuto fa un po' di assistenza conquistando un enorme potere che diversamente non avrebbe. Tutte le vicende di questi tre millenni sono sempre legate ad un apporto, una complicità, una giustificazione delle religioni. Non c'è caso di delitto contro l'umanità che non abbia visto questo, altroché carità cristiana.

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