domenica 3 gennaio 2010

NUOVO PARTITO D’AZIONE, INTERVISTA AL SEGRETARIO NAZIONALE QUARTANA




Segretario, una battuta giusto per rompere il ghiaccio. Come sigla, l’NPA ricorda il quasi omonimo MPA… “Ah, il partito siciliano di Lombardo… Spero che nessuno faccia confusione: il nostro era una partito che non aveva rappresentanza malgrado una storia rilevante. All’inizio forse neppure noi credevamo in una rinascita – o resuscitazione – ma ce l’abbiamo fatta. E non che fossimo i soli a cullare tale progetto, anche potenti realtà finanziario-economico-editoriali lo avevano in mente… forse noi abbiamo avuto il vantaggio e il merito di rispettare la nostra storia, il nostro passato, i nostri valori. Dopo sessanta anni, rieccoci!”.
Ritorna dunque a vivere un partito storico. Lei ne ribadisce passato, valori e una tradizione che si potrebbe definire gobettiano/liberale. “Sì, è così. E’ nella nostra storia la credibilità del nostro progetto politico: in sintesi potremmo definirlo come , una formula che supera concettualmente esperienze come i girotondi, Pancho Pardi, lo stesso Di Pietro. Dall’IDV ci divide parecchio: lui è considerato un Masaniello mentre noi rifiutiamo l’idea stessa del giustizialismo alla quale sostituiamo quella di … che senza remore né falsità potrei definire ”.
Però, un giudizio netto. “Diciamo che ci lasciano perplessi alcuni aspetti dell’IDV. Se non proprio incoerenti, forse potremmo definirli contrastanti. Ma non ci interessa parlare degli altri”.
Giusto. Torniamo all’NPA e alla sua caratterizzazione di . “Per essere chiaro: più riformista fra i radicali e più radicale fra i riformisti”.
Insomma, dobbiamo incasellarvi a sinistra. “Però prima chiediamoci cosa sia essere di sinistra. Se per molti Sinistra è sinonimo di comunismo, per noi assolutamente no. Ed è questo, paradossalmente, il nostro più grosso problema: non essere incasellabili visto che abbiamo estrema facilità di rapporti ma difficoltà di alleanze. Se teniamo conto che non ci interessano poltrone (piccole e grandi); che siamo depositari di una storia politica incontaminata; e che siamo oltre la socialdemocrazia senza essere né comunisti né marxisti, ecco spiegata la difficoltà del metterci nella famosa casella. Dalle alleanze precedenti siamo usciti, ad esempio da Sinistra e Libertà. Tuttavia è innegabile il nostro ruolo di filtro, di elemento decodificatore di tutto quello che sta accadendo nella Sinistra italiana, molto più che divisa… la nostra facilità di rapporti e dialogo dovrebbe essere tenuta a mente”.
Ma quanto vale in percentuale il Nuovo Partito d’Azione? “Avendo presente che siamo ancora in fase di organizzazione e che la nostra operatività risale appena al 2006, potremmo tranquillamente valere l’1%. E forse di più se valutiamo la nostra cultura di governo che ci ha spinti a prendere a cuore un tema davvero delicato per il nostro Paese: il debito pubblico”.
Avete una ricetta particolare? “Sì, la patrimoniale”.
Bè, non è una novità, ne parlava anche Bertinotti. “Sì, ma poi l’argomento è caduto nel dimenticatoio. Per noi è uno strumento decisivo… Più esattamente dovremmo definirla ”.
Ce la spieghi. “Va applicata a patrimoni familiari a partire da 400mila euro. La prima aliquota è pari a 0,25% e le altre salgono con l’aumentare del patrimonio. La fascia massima è quella che verrà imposta a patrimoni familiari da 4 milioni di euro. L’idea è che il 10% più ricco d’Italia attui una sorta di filantropia forzata senza tuttavia vedersi alienata la proprietà… è come se venissero fuori tanti Bill Gates che con fondazioni, sovvenzioni, ecc. arrechino beneficio a chi sta dalla parte opposta della piramide”.
A parte la valutazione del resto della politica nazionale, il limite è quello dei furbetti, degli evasori… “Dobbiamo avere tutti chiaro che il sistema mondiale - non solo italiano - sta precipitando verso un modello insostenibile dove avidità, ingordigia, eccessi smodati stanno creando squilibri economici, finanziari, demografici, ambientali. Davanti a una situazione del genere, occorre invertire la tendenza… Per i furbetti o gli evasori una regola semplicissima: chi evade va in galera!”.
Uno dei mali nazionali è che si fa troppa e poca . Ne discende una terribile mancanza di visione di medio-lungo periodo. “Sono d’accordo. La politica italiana è indietro anche nelle cose più banali… e alla Sinistra manca un ragionamento semplice che eviti di inanellare sconfitte. Proponiamo un fronte comune - al di là delle sigle e del nome che si darà - dove si possa lavorare tutti insieme anche se mantenendo la propria individualità. Ai dirigenti della Sinistra chiedo: ma non vi accorgete che con un governo conservatore si va incontro allo sfascio epocale? Se l’orizzonte è quello del cambiamento di tipo economico, finanziario, demografico, ambientale, ebbene la ricetta dei conservatori in ogni parte del mondo è perdente!”.
Una proposta contro lo spreco della politica italiana. Anche a costo di passare per qualunquisti. “Più di una: taglio del 70% degli stipendi per deputati, senatori, consiglieri regionali, ecc. Rivedere, ma in modo serio, i finanziamenti pubblici e i rimborsi elettorali. Abbassare gli stipendi degli europarlamentari italiani e attribuire un plafond di 3mila euro mensili solo alle cariche politiche più alte. Ecco, nelle idee, l’intransigenza giacobina!”.
Ultima domanda, le alleanze. Anche in vista delle Regionali di primavera.“Non ci impegneremo! Staremo alla finestra: nessuno a Sinistra ha le carte in regola, dunque non daremo il nostro appoggio nemmeno dall’esterno. Il rischio di essere poco visibili? Non ci sono partiti in lizza, solo capipopolo, soprattutto al Sud”.
Alfonso Palumbo

Foto Prismanews: Il prof. Pino A. Quartana, segretario nazionale e co-fondatore dell’N.P.A. dal 2005, anno della rinascita

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