mercoledì 17 febbraio 2010

ACQUA UN BENE COMUNE INALIENABILE – UN BISOGNO E UN DIRITTO! di Giancarlo Nobile



Nell’ultimo 007, un film la cui cifra filmica era una fantasmatica idiozia, vi era un verità di fondo la questione dell’acqua, nel film vi era un organizzazione segreta che voleva gestire l’acqua in un paese sudamericano, fantasia? Non molto in Sicilia ove l’acqua è in abbondanza nel sottosuolo è gestita da privati . Ciò porta quell’isola ad avere il primato europeo per la scarsità dell’acqua per i cittadini. Le transnazionali del petrolio hanno da tempo iniziato una riconversione industriale dal petrolio che sta per finire e con le restrizioni per l’effetto serra diverrà marginale all’acqua bene che inizia a scarseggiare – dunque i profitti sono alti – e che non se ne può fare a meno. Il Decreto Ronchi che apre alla privatizzazione dell’acqua va in questa direzione. E allora che fare per contrastare questa sciagura in cui l’acqua diviene un bisogno non un diritto?

Stiamo avvicinandoci alle elezione Regionali ed ecco che si può chiedere ai nostri Candidati di agire nel senso che qui di seguito suggerisco:

  1. Impegnare l’amministrazione

- a riconoscere nel proprio Statuto il Diritto all’acqua

- a impegnarsi a utilizzare, proteggere, conoscere e promuovere l’acqua come bene comune, nel rispetto dei principi fondamentali della sostenibilità integrale (ambientale, economica, politica e istituzionale)

- a mantenere cotto il controllo pubblico il ciclo integrato dell’acqua compresi il capitale ed i servizi ad essa collegati (infrastrutture e insieme dei servizi di captazione, adduzione, distribuzione, fognature e depurazione)

- a garantire la sicurezza dell’acqua, nelle quantità e qualità necessarie Alla vita, a tutti i membri della comunità in solidarietà con le altre comunità e con le generazioni future: la quantità minima indispensabile alla vita quotidiana è stimata ai 40 litri di acqua al giorno per persona. Tale quantità dovrà essere garantita come diritto e di conseguenza il costo essere commisurato alla necessità di mettere tutti i cittadini in condizione di poter fruire di tale diritto

- a garantire pari accesso alla risorsa in termini di qualità e di quantità a tutti i cittadini applicando un sistema tariffario giusto e solidale, fondato sul principio di sostenibilità, sulla lotta all’abuso, su tariffe differenziate e proporzionali ai livelli di consumo.

- a contribuire alla riduzione sul territorio dei prelievi eccessivi e sconsiderati sia in campo agricolo e zootecnico, sia industriale

- a promuovere il ritorno dell’acqua nei luoghi pubblici (re)introducendo ‘punti acqua’ di ristoro, informazione e cultura nei luoghi di incontro sociale (piazza, stazioni, giardini, aeroporti, stadi..) alfine di contrastare il consumo di acqua in bottiglia di plastica, così deleterio per l’ambiente e di incentivare una nuova cultura dell’acqua

  1. In una prospettiva internazione e mondiale:

- a destinare, per ogni metro d’acqua fatturato, un piccola percentuale, un centesimo di euro, al finanziamento di progetti di cooperazione internazionale che perseguono modelli sostenibili di gestione dell’acqua nei paesi sofferenti di penuria di acqua potabile

- a stimolare ed incentivare lo studio di soluzioni innovative per la realizzazione del diritto all’accesso dell’acqua per tutti entro il 2020

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