domenica 14 marzo 2010

Un progetto di società e un programma d'azione politica per una Sinistra che ha smarrito se stessa

"Il funzionamento di una democrazia politica è incompatibile con l'esistenza di un oligarchia economica nel suo seno... è altresì incompatibile con la persistenza di eccessive disparità rconomiche tra i cittadini...Occorre perciò riformare il regime della proprietà e il diritto ereditario. La resecazione delle disparità eccessive di ricchezza non implica la rinuncia al principio della disparità delle retribuzioni...L'esigenza di eguaglianza economica è da noi intesa essenzialmente come eguaglianza -nella massima misura possibile e utile- nelle condizioni di partenza, cioè come attribuzione di pari possibilità iniziali di successo all'iniziativa di tutti i cittadini. Questo criterio tende ad essere un c o r r e t t i v o della t a r a iniziale dell'economia liberistica: la quale iniziò il suo ciclo su una base di ricchezze-ereditate dai precedenti regimi economici e politici - troppo inegualmente ripartite...L'opera di ricostruzione dovrà iniziarsi con un grande provvedimento che dia a tutti il senso preciso del nuovo clima di giustizia: non basta però che un provvedimento sia ispirato ad una giustizia astratta: occorre che sia equo, che non distrugga ricchezze, che sia economicamente progressivo..."

Così scriveva Riccardo Lombardi nel 1945, illustrando il programma del Partito d'Azione (Il Partito d'Azione. Cos'è e cosa vuole, I ristampa,maggio 1945 )
Bisogna rammemorare questo alla sinistra, perché i suoi programmi non continuino ad essere insipidi e senza mordente, riducendosi all'amministrazione dell'esistente, senza una prospettiva di cambiamento, del tutto in ciò simili ai programmi della destra.

venerdì 5 marzo 2010

Documento del Comitato Gobetti di Napoli


COMITATO PIERO GOBETTI
Via Belsito, 41 80123 Napoli
Tel 08159833354 fax 0812466292 email comitatogobetti@libero.it

Documento del Comitato Piero Gobetti dopo l'incontro di Napoli

Siamo chiamati a costruire l’area dei Liberal Socialisti nella quale devono confluire le diverse tradizioni politico-culturali del socialismo italiano energie che hanno arricchito il riformismo italiano ma che per vicissitudini storiche si trovano divise, divisione che ha permesso il sorgere di una nuova destra illiberale ed antidemocratica consapevole delle potenzialità delle nuove tecnologie per una moderna egemonia di potere.

Il nostro compito è quello di condividere e rappresentare le opinioni e le aspettative di milioni di cittadini che in questi anni sentono di far riemergere l’altra Italia che rifiuta l’illegalità diffusa, i conflitti d’interesse dei potenti, l’uso privatistico delle istituzioni, la sottomissione dei poteri costituzionali all’arbitrio del governo, respingere la contrazione forzata dei diritti e dei redditi dei lavoratori, la loro impossibilità di costruirsi un futuro, la lotta contro la sistematica distruzione di fondamentali strumenti di tutela, di giustizia e eguaglianza, della metodica distruzione del sistema scolastico pubblico a favore di quello privato cattolico e il depauperamento della ricerca scientifica e culturale che ha portato l’Italia ad una vera e propria ‘crisi di civiltà’, va da se la grave crisi dell’informazione ormai monopolio privato di una destra antidemocratica.

In tale quadro si colloca l’impegno che deve assumersi l’area Liberal Socialista che deve dare voce alle cittadine e ai cittadini che sono rimasti al di fuori delle decisioni politiche. Per questo l’area Liberal Socialista deve essere un radar puntato sulle realtà emergenti, sui movimenti e le associazioni della società civile che sono la vera novità italiana. I movimenti, come quello denominato ‘I viola’ esprimono contenuti, proposte, idee che arricchiscono il patrimonio indispensabile di una nuova stagione di governo delle forze di progresso.

Dobbiamo superare le divisioni, ormai oziose, del mondo socialista per collegare dentro una forte coalizione tutti i movimenti riformatori che vedono nell’attuazione dei principi della nostra Costituzione - che Calamandrei giustamente chiamava ‘programmatica’ - il coronamento della nostra interpretazione della vita sociale.

Il processo di incontro tra le varie anime del socialismo non può avvenire come aggregazione attraverso un partito egemone, ma da un progetto riformatore costruito dall’incontro di punti di vista diversi.

Sono necessarie una feconda contaminazione tra le diverse anime riformatrici e l’elaborazione partecipata delle proposte politiche attorno ad alcuni fondamentali valori condivisi.

Come è nostra tradizione consideriamo la libertà non il vessillo di un solo partito, ma la condizione preliminare e inviolabile della convivenza sociale e dell’eguaglianza e dunque ci batteremo contro ogni tipo di restrizione delle libertà individuali e dei diritti di cittadinanza.

Questione dirimente della democrazia in Italia è il conflitto di interessi che permea e distorce le funzioni parlamentari e di governo, le devia dalla loro finalità costituzionale, è causa diretta della grave crisi, costituzionale, economica, etica in cui versa la Repubblica. Altrettanto si può affermare per il dominio del potere politico sulla comunicazione. In un’epoca in cui la manipolazione e l’intrattenimento di massa sono ormai divenuti strumenti di controllo, è indispensabile fare dei mezzi di comunicazione il luogo di una grande riforma intellettuale e morale del paese.

Ci batteremo per l’Europa aperta al resto del mondo attraverso scelte utili a superare il divario tra i paesi ricchi e quelli in ‘eterna via di sviluppo’ per la giustizia economica e finanziaria, per la salvaguardia dell’ambiente. A questo fine è necessario un rafforzamento dell’ONU ed un nuovo orientamento delle politiche troppo liberiste del Fondo Monetario Internazionale, della Banca Mondiale e OMC.

In attesa dell’incontro che si svolgerà all’indomani delle elezioni politiche regionali, indispensabile diventa lo scambio di riflessioni, idee, progetti e proposte per l’organizzazione di questo movimento Liberal Socialista e le modalità per aprirlo al mondo esterno e coinvolgere la società italiana, uscendo dal rischio di un mero esercizio intellettualistico.

Buon lavoro